Si segnala il commento dell'avv. Gennaro Santoro pubblicato su Altalex in merito al recente decreto del 3 agosto scorso del Tribunale di Roma che sospende l'espulsione di un cittadino straniero trattenuto in un Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) al fine di tutelare il superiore … [Leggi di più...]
Il trattenimento dei cittadini stranieri volto all’esecuzione coattiva di provvedimenti di allontanamento costituisce parte integrante del sistema di gestione delle migrazioni che si è stratificato nell’ordinamento italiano negli ultimi tre decenni. Si tratta di forme di detenzione amministrativa introdotte in Italia nel 1998 con la legge cd. Turco-Napolitano. Nel corso degli anni si è osservato un uso intensivo di tale strumento di confinamento sia per i richiedenti asilo, sia per i cittadini stranieri considerati irregolari, una continua modifica dei termini massimi di trattenimento e una diffusione del suo utilizzo anche attraverso un ampliamento dei luoghi e delle strutture detentive, impianto che resta invariato anche alla luce delle modifiche normative introdotte da ultimo dal D.L n. 130/2020. In merito alle modalità concrete del trattenimento l’art. 14 del TUI dispone che sia garantita la necessaria assistenza ed il pieno rispetto della dignità del cittadino straniero, adeguati standard igienico-sanitari e abitativi, deve essere assicurata in ogni caso la libertà di corrispondenza anche telefonica con l’esterno, devono essere fornite tutte le informazioni relative al suo status. Attualmente (novembre 2021) i CPR operativi sul territorio italiano sono dieci: Torino, Gradisca d’Isonzo (Gorizia), Ponte Galeria (Roma), Bari, Brindisi Restinco, Macomer (Nuoro), Milano (riaperto alla fine di settembre 2020) Palazzo San Gervasio (riaperto alla fine di febbraio 2021), Caltanissetta (nuovamente operativo dai primi di maggio 2021) e di recente riapertura il CPR di Trapani (nuovamente aperto nel mese di agosto 2021).
Il trattenimento nei CPR solleva enormi criticità relative all’esercizio dei diritti delle persone trattenute: gli ostacoli posti all’accesso alle informazioni, le condizioni di trattenimento, le difficoltà di comunicazione con il mondo esterno alla luce della prassi illegale del sequestro dei telefoni cellulari, le prassi illegittime di detenzione nei confronti di soggetti vulnerabili o di richiedenti asilo, comportano una fortissima riduzione delle garanzie previste a tutela delle persone private della libertà personale con conseguenze concrete sul pieno esercizio del diritto di difesa da parte dei cittadini stranieri trattenuti e del diritto di soggiorno sul territorio italiano.
Durante l’emergenza causata dalla pandemia è emersa l’incapacità di tali strutture di assicurare le garanzie necessarie per evitare la diffusione del virus tra i cittadini ristretti e il rispetto del loro diritto alla salute. La situazione di emergenza ha reso impraticabili alcuni presupposti fondanti per il trattenimento all’interno dei CPR, la sospensione delle audizioni dei richiedenti asilo disposta dalla Commissione Nazionale e la sospensione da parte di molti Paesi del traffico aereo dall’Italia, ha reso di fatto impossibile la realizzazione dei rimpatri, dando concretamente luogo a in indebiti e prolungati trattenimenti che hanno reso ingiustificabile la compressione del diritto alla libertà personale. Inoltre tali luoghi si inseriscono all’interno del sistema di gestione del fenomeno migratorio ponendosi in linea di continuità con le prassi attuate nei confronti dei cittadini stranieri che arrivano in Italia, in quanto le pratiche di classificazione informale dei cittadini stranieri in richiedenti protezione e non richiedenti protezione in base alla nazionalità comportano un passaggio diretto al trattenimento in CPR strumentale ai fini dell’allontanamento dal territorio.
Modifiche al regolamento del CPR di Milano. Le associazioni alla Prefettura: ancora ostacolato il diritto di comunicare con l’esterno
Diverse associazioni milanesi hanno scritto una lettera aperta alle autorità competenti per chiedere l’immediata e corretta attuazione dell’ordinanza del 15 marzo scorso, con cui il Tribunale di Milano ha ordinato di consentire l’uso del proprio telefono cellulare a un cittadino trattenuto presso il … [Leggi di più...]
I “locali idonei” al trattenimento dei cittadini stranieri: le criticità del dettato normativo, i rilievi mossi dalle autorità di garanzia e i dati raccolti da ASGI
Un contributo di Olivia Lopez Curzi Sull’introduzione della fattispecie relativa ai ‘locali idonei’ per il trattenimento dei cittadini stranieri in attesa della convalida dell’accompagnamento immediato alla frontiera Il D.L. 113/2018 convertito in L. 132/2018 ha ampliato la tipologia dei … [Leggi di più...]
Accesso ai CPR: il TAR Piemonte accoglie il ricorso di ASGI
Il TAR Piemonte ha pubblicato una sentenza che annulla l’atto con cui il Prefetto di Torino, sulla base del parere del Ministero, aveva negato ad ASGI l’accesso al CPR di Torino. Il nostro commento. Il commentoSi ringraziano Alessandro Praticò e Valeria CapezioLa sentenza del Tribunale … [Leggi di più...]
Senza voce: ostacoli alla libertà di corrispondenza telefonica nei CPR e strumenti di tutela
Un contributo di Eleonora Celoria La condizione di privazione della libertà che affligge gli stranieri trattenuti in CPR porta con sé ulteriori, spesso illegittime e sproporzionate, compressioni dei diritti delle persone migranti, oltre a quella alla libertà personale. Ne è un esempio la prassi … [Leggi di più...]
Molti rimpatri, poche garanzie: un’analisi dei dati sui rimpatri dei cittadini tunisini degli ultimi mesi
Un contributo di Carolina Di Luciano Nel secondo semestre del 2020 si è assistito ad un aumento consistente degli sbarchi sulle coste siciliane. La maggior parte delle persone sbarcate nei porti italiani nell’ultimo anno sono di nazionalità tunisina: costituiscono il 40% del totale. L’incremento … [Leggi di più...]
Il Tribunale di Milano: consentire l’utilizzo del cellulare all’interno del CPR
Con ordinanza del 15 marzo 2021, il Tribunale di Milano ha accolto il ricorso ex articolo 700 c.p.c. presentato da un richiedente asilo proveniente dalla Tunisia e trattenuto presso il Centro per il Rimpatrio (CPR) di via Corelli al fine di ottenere la restituzione del proprio telefono cellulare … [Leggi di più...]
Accesso ai CPR: il TAR Sicilia accoglie il ricorso di ASGI
Pubblichiamo il commento all’importante decisione del TAR Sicilia, che permette di riaffermare l’accessibilità ai luoghi di detenzione amministrativa da parte della società civile e di porre un limite alla discrezionalità dell’amministrazione. Il diritto di accesso ai centri per il rimpatrio … [Leggi di più...]
Richiesta di asilo e trattenimenti: commento alla sentenza della Corte di Cassazione n. 2457 del 3 febbraio 2021
Il richiedente asilo che presenta la domanda di protezione internazionale prima che sia disposto il suo trattenimento, può essere trattenuto per un termine iniziale massimo di trenta giorni. Corte di Cassazione, I sezione civile, sentenza del 3 febbraio 2021 La Corte di Cassazione ha emesso … [Leggi di più...]
Il diritto di accesso ai CPR da parte della società civile: il TAR Sardegna accoglie l’istanza cautelare presentata da ASGI
La Prefettura di Nuoro aveva negato l’accesso al CPR di Macomer di una delegazione di ASGI. Il TAR Sardegna ha accolto l’istanza cautelare presentata da ASGI obiettando le argomentazioni della pubblica amministrazione secondo cui l’Associazione non rientrerebbe, per i propri scopi statutari, tra i … [Leggi di più...]
Illegittimo accertare l’età di un cittadino straniero senza il coinvolgimento della Procura della Repubblica
Nei giorni scorsi ASGI ha verificato che l’accertamento socio-sanitario dell’età di una persona trattenuta nel Centro per il Rimpatrio di Ponte Galeria di Roma, che si è dichiarata minorenne, è stato eseguito al di fuori della procedura stabilita dalla legge, senza il coinvolgimento della Procura … [Leggi di più...]
Violato il diritto di difesa e alla comunicazione nel centro di detenzione per migranti di Milano
ASGI, Naga, LasciateCIEntrare e Mai più Lager – No ai CPR: ” Chi è trattenuto in un centro di detenzione ha il diritto di parlare con i suoi avvocati”. Con una lettera inviata il 27 novembre 2020 al Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, ai … [Leggi di più...]