Il monitoraggio di ASGI
Nell’ambito del progetto Inlimine di ASGI, si sta procedendo con una mappatura dei luoghi in cui le persone migranti si trovano accolte e/o trattenute, nei contesti di frontiera, al fine di ricostruire la situazione generale e strutturare azioni di tutela e strategiche e alla luce della moltiplicazione di tali luoghi in una condizione di totale invisibilità.
Nel territorio di Catania, è utilizzato l’Ex hub vaccinale di San Giuseppe La Rena come struttura di identificazione, primo soccorso e accoglienza dei cittadini stranieri in ingresso sul territorio italiano. Nell’ambito dell’attività di monitoraggio dei luoghi in cui le persone migranti si trovano accolte e/o trattenute, nei contesti di frontiera, il 12 dicembre 2023 è stata effettuata una visita da parte di una delegazione dell’Associazione. La visita è stata occasione di colloquio con delegato della Prefettura di Catania, Dirigente dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Catania, direttore della Croce Rossa, un funzionario del Comune, una operatrice dell’Unicef e due mediatori dell’Agenzia EUAA.
Il centro viene descritto come una sorta di centro di transito verso altre destinazioni operativo in questo senso da circa un anno, viene definito hub ma di fatto svolge anche funzioni riconducibili all’approccio hotspot potendosi anche qualificare quale “struttura analoga”. Il centro non è predisposto per la gestione della procedura di frontiera ex art. 6-bis, D. Lgs. 142/2015.
Al momento della visita la struttura era vuota tranne che per la presenza di un gruppetto di 6 persone in procinto di essere trasferite (riferivano alla delegazione però che il giorno precedente erano presenti 180 persone). L’assenza di persone non ha consentito di confrontare quanto riferito anche con riferimento a profili come i tempi di permanenza e i servizi forniti.
Secondo le cifre fornite dal dirigente dell’Ufficio Immigrazione della Questura nell’ambito della visita, da gennaio al mese di dicembre 2023 nel centro sono transitate 18.000 persone. Secondo quanto riferito nell’ambito della visita, la maggioranza delle persone nell’ultimo periodo proveniva da Lampedusa. Una minoranza da sbarchi avvenuti nel porto di Catania, o da soccorsi di navi militari. In caso di sbarco diretto l’identificazione viene effettuata in loco. Secondo la Prefettura e la Questura, i tempi medi di permanenza sono, per gli adulti, di 4/5 giorni, e per i minori non accompagnati fino a due settimane, a causa della carenza di posti nel SAI e nei centri di accoglienza Fami dedicati. Dal monitoraggio realizzato risulta infatti che permarrebbero anche 2/3 settimane. Le persone, inclusi i minori, sono libere di entrare ed uscire dalla struttura. Per tutte le persone migranti, anche provenienti da Lampedusa anche laddove già identificati, viene adottata la procedura di identificazione e fotosegnalamento, e secondo quanto riferito, l’informativa legale viene elargita da parte degli operatori EUAA e Save The Children.
Secondo quanto riferito, la totalità delle persone presenta domanda di protezione interazionale e non sarebbe mai stati predisposte procedure di allontanamento.
La Prefettura ha stipulato due convenzioni: una con il Comune di Catania, che provvede alla fornitura dei pasti con ditta esterna, vestiario e kit per l’igiene personale; l’altra, con la Croce Rossa, per l’erogazione dei servizi di assistenza sanitaria e gestione del centro.
La struttura e il terreno circostante sono di proprietà del Comune di Catania, è costituita da un grande
edificio (ex centro vaccinale), diviso al suo interno da due paratie in modo da creare tre grandi ambienti,
destinati ai soggetti vulnerabili, ovvero ai minori non accompagnati, alle famiglie con minori, e alle donne.
Nell’edificio grande, gli spazi sono riempiti da brandine accostate l’una all’altra, non vengono fornite le
lenzuola, neanche ai minori o alle famiglie. Inoltre, sono state allestite due grandi tensostrutture circa 100 posti l’uno destinata agli uomini adulti. VI è poi un tendone per le attività di gruppo, organizzate dalla Croce Rossa, tra cui le lezioni di italiano, momenti di incontro e la messa, officiata da un ministro di culto anglicano. Vi sono poi due mezzi della Croce Rossa, uno utilizzato pe l’ambulatorio e lo screening sanitario, e l’altro per la fotosegnalazione.