Il 30 gennaio 2020 ASGI, nell’ambito del Progetto In Limine, ha scritto alla Prefettura di Potenza al fine di chiedere delucidazioni in merito alle modalità di nomina dei legali di fiducia da parte dei cittadini stranieri trattenuti nel C.P.R. di Palazzo San Gervasio alla luce di quanto indicato dalla Circolare della Prefettura del settembre 2019 mettendo in evidenza i profili di criticità della procedura definita con riferimento all’esercizio del diritto di difesa da parte delle persone private della libertà personale.
Nella circolare del 26 settembre 2019, la Prefettura di Potenza precisa che la nomina del difensore di fiducia sarebbe possibile esclusivamente all’atto dell’ingresso del cittadino straniero nel C.P.R., nell’ambito dell’attività di informazione a carico del personale dell’Ente gestore del centro. Diversamente, laddove la nomina non avvenga al momento dell’ingresso nel centro, il cittadino straniero potrebbe procedere alla nomina del difensore di fiducia esclusivamente in sede di udienza dinanzi al Giudice competente, ovvero successivamente dinanzi ad un funzionario di Polizia che provvederà alla comunicazione alla Cancelleria del Tribunale.
Nella lettera inviata alle autorità ASGI ha messo in evidenza come la prassi cosi definita comporterebbe una fortissima riduzione delle garanzie previste a tutela delle persone private della libertà personale e si caratterizzerebbe per profili di incompatibilità con il diritto interno ed europeo. Emergono, infatti, notevoli preoccupazioni in merito all’effettivo accesso all’assistenza legale fiduciaria e di conseguenza al pieno esercizio delle garanzie di difesa da parte dei cittadini stranieri trattenuti.
Appare utile sottolineare che il diritto di difesa rappresenta un diritto inviolabile e valore preminente tutelato dalla Costituzione all’art. 24. Non garantendo l’immediato accesso al difensore si concretizzerebbe una illegittima violazione di diritti costituzionali primari. Gli effetti sarebbero, infatti, concreti considerando le difficoltà per il difensore di fiducia di partecipare all’udienza senza avere riferimenti in merito al fascicolo della persona interessata e senza aver avuto la possibilità di svolgere un colloquio personale con il proprio assistito.
L’ASGI ha quindi chiesto chiarimenti alle Autorità in merito alle modalità di nomina dei legali di fiducia da parte dei cittadini stranieri trattenuti nel C.P.R. di Palazzo San Gervasio alla luce di quanto indicato nella circolare e raccomandando il superamento immediato della procedura cosi definita, reputata in violazione della normativa vigente.